Tutto quello che c’è da sapere.
Spesso si leggono, articoli dove il nostro mollusco viene chiamato in entrambi i modi.
Quanti vengono definiti ignoranti?
Quanti le chiamano in entrambi i modi?
Quanti entrano in confusione?
Senza entrare in polemica con nessuno, desideriamo chiarire il motivo ragionato per cui, si sente spesso definire lumaca una chiocciola con guscio; così li denominiamo e così indichiamo perfino il marchio della filiera ufficiale della "Confederazione Italiana Elicicoltori".
È vero e linguisticamente corretto distinguere con "Chiocciola" i gasteropodi eduli con conchiglia (Helix) e con "Lumache" la famiglia degli Arionidi e dei Limacidi, senza guscio (vedi foto a lato o sotto).
È questa una terminologia perfettamente scientifica: esistono tuttavia numerosi e fondati motivi per dare ai nostri molluschi il nome di Lumaca anziché chiocciola.
Quale scegliere tra i due?
L'italiano, Lumaca è una voce di area centro settentrionale diffusa dall'Esarcato di Ravenna attraverso una forma latina regionale limáca, adattamento del greco bizantino leimaka, a sua volta accusativo del greco classico leimãx-ácos "lumaca" e "chiocciola", passato al latino classico limãx-ácis: parola indoeuropea occidentale, che sopravvive anche nelle lingue baltiche e slave.
Anche lumaca appare assai presto nella lingua italiana, con attestazioni letterarie che partono perfino da Dante:
"Quel che giacea, il muso innanzi caccia, / e gli orecchi ritira per la testa / come fece le corna la lumaccia e lo stesso Boccaccio (nel Decameron)".
Lumaca è attualmente più diffuso, come nome, nell'italiano comune, dove ha preso il sopravvento sull'altro sinonimo chiocciola.
Inoltre in gastronomia i piatti conosciuti e gli stessi menù dei ristornati diffusi su tutto il territorio nazionale, portano al 90% sempre l'appellativo "lumache".
Uno studio, pubblicato anche su vari testi sulla denominazione del mollusco in Italia pur riconoscendo la voce chiocciola ai molluschi, lo studio conferma e ribadisce che il termine lumaca è tuttavia diffuso nella maggioranza dei territori italiani del Nord, dell'Emilia, delle Marche, fino al Sud intero con una serie innumerevole di variabili popolari: (lumaca, lumaha, lumaga, lumaia, limaga,
lümega, lumèca, lumica, lumach, umech, lumagöt, lümasa).
Nella parlata comune chiocciola vive quasi esclusivamente nelle zone della Toscana
centro-occidentale (fiorentino, pisano, lucchese e livornese) e in qualche punto sporadico dell'Umbria, nelle varianti chiocciolo (maschile), chiocciola, chocciura e in quella laziale jocchèlè.
Siamo inoltre pienamente convinti che la nostra scelta sia corretta per 3 altre motivazioni specifiche:
- Nel 1978, quando nacque a Cherasco l'Associazione Nazionale Elicicoltori, i primi elicicoltori italiani scelsero unanimemente e senza dubbio
alcuno il nome del marchio di qualità del prodotto che fu: "LUMACHE ITALIANE"
Nell'attuale linquaggio digitale di internet, il termine più usato e indicizzato è lumaca, quello di chiocciola è molto meno usato e conosciuto
nei siti e nella rete web. - Chi conosce questo mondo sa che qualsiasi utilizzo o investimento pubblicitario su internet ottiene riscontri adequati in base alle parole chiave più utilizzate dagli utenti del settore. Quindi anche dal punto di vista promozionale lumaca risponde di più di chiocciola.
- Il nuovo marchio nazionale di qualità della CIE continua ad essere FILIERA LUMACHE ITALIANE. Lo stesso identifica i molluschi Helix di allevamento italiano, prodotti secondo il metodo naturale, collegato al disciplinare specifico. Il marchio è utilizzato da moltissimi allevatori in
tutte le regioni italiane e, senza problemi.
Per rispondere alla domanda iniziale posta, non c'è un modo giusto o sbagliato, ma è sempre opportuno specificare se si tratta di lumache senza guscio o con il guscio e comunque ognuno le chiami come vuole, l'importante è che ne parlino in tanti.
Quando è nata la @ ?
"Nessun simbolo nasce dal nulla e nessun simbolo viene scelto a caso"
Ecco per non lasciare nulla al caso, voglio rivelarvi una piccola pillola di sapienza EXTRA sul significato del SIMBOLO "@" che noi usiamo spesso nelle nostre email, nel taggare qualche amico sui vari social di tutti i giorni.
Si pensa che la sua origine risalga al Medioevo, quando i monaci copisti usavano la scrittura abbreviata per risparmiare spazio nelle loro copie di testi sacri. Una delle abbreviazioni più comuni era la "ad", che in latino significa "verso" o "presso".
I monaci abbreviavano questa parola scrivendo la lettera "a" sopra la lettera "d" e poi tracciando una linea orizzontale sopra le due lettere per indicare l'abbreviazione.
Con il tempo, questa convenzione si diffuse e la "a" sopra la "d" venne utilizzata anche in altre lingue e contesti. Nel corso del XV secolo, la convenzione venne adottata dai mercanti italiani, che utilizzavano l'attuale @ per indicare il peso di una merce. Successivamente, la convenzione venne adottata anche in altre parti d'Europa, dove la "a" sopra la "t" veniva utilizzata per indicare il prezzo di un oggetto o una quantità.
Quello che è certo, che la chiocciola, detta anche a commerciale, ha origini lontane, medievali appunto e legate sicuramente anche a Venezia. In pieno Medioevo ai tempi dell'impero romano d'oriente, Venezia era una grande città di commerci, ed è molto probabile che la @ venisse usata come unità di misura che permettesse equità nelle compravendite. Molti altri sostengono che a dare origine a questo simbolo è la lettera à. L'accento, poi, mano a mano è stato allungato fino a circondare l'intera lettera proprio per distinguere il simbolo della chiocciola da quello della a con l'accento. Altri ancora la vedono dal punto di vista grafico, quella @, stava a simboleggiare l'anfora,(veniva usata in certi scritti mercantili veneziani, dove stava per "anfora", unità di peso e di capacità) (ved. foto 1.) cioè quella che una volta era l'unità di misura del peso nel caso di oggetti solidi o della capacità nel caso dei liquidi; le anfore erano un'unità di misura universale.
La @ ha dunque un' origine italiana, commerciale, legata agli scambi, alla navigazione (non virtuale), alla misurazione. Portata dai registri mercantili delle navi da carico sulle coste arabe, spagnole, e di lì al mondo l' anfora- chiocciola è entrata nell' alfabeto commerciale inglese dove stava per at. E' un' indicazione di prezzo: at a price of. Una volta in più si dimostra che le lingue viaggiano con le merci e la potenza economica. La @, che a questo punto non si chiama più "anfora" e non si chiama ancora "chiocciola", è la "A commerciale", e nel Novecento le fanno spazio sulle tastiere delle macchine da scrivere e poi dei computer.
Anche di quello che l' ingegnere americano Ray Tomlinson usò per mandare il primo messaggio di posta elettronica, che aveva inventato lui stesso per la rete Arpanet.
Era lo sparo di Guglielmo Marconi e la "A commerciale" era presente: serviva a separare l' utente dal server, cioè il nome dall' indirizzo. Perché Tomlinson scelse proprio quel simbolo? Gli serviva un carattere che avesse solo quella funzione, e dunque era meglio scegliere fra i caratteri meno usati.
Se avete letto fino a questo punto vi lascio IO una domanda conoscevate questa curiosità o ne conoscete altre?
Scrivile nei commenti qui sotto. 🐌
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